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LETTURE IN UNA SERA D'ESTATE

con Aperitivo dalle 19.30

Letture 20.30/20.45

Ingresso da Via di Gherardo

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Mario Mattia Giorgetti attore, regista e direttore di Sipario

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Chiara Luccianti, attrice e fondatrice de La Brigata Ballerini

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Daniele Griggio, attore e direttore del Teatro Borsi

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EVENTO ANNULLATO

 

Mario Mattia Giorgetti legge

legge "Il Folle Enrico IV"

di Yannis Hott

 

Chi è Yannis Hott? Nonostante il nome, è di origine italiana. Pochi lo conoscono come poeta, drammaturgo, poiché la sua vera attività è quella di "architetto dei boschi", come ama definirsi, in quanto il suo compito è quello di curare l'equilibro ecologico nei boschi dell'Alta Savoia, posti tra Ancy e Rumilly. La sua attività lo ha spinto a confrontarsi con la selva degli uomini che vivono nelle società urbane. Ed è per questo che ha scelto il teatro e la poesia per comunicare la sua esperienza di curatore dei boschi.
Non ama farsi notare e non ama frequentare le sale teatrali per quanto riguarda la sua attività di autore teatrale. Si limita solo ad osservare la società e poi elaborare i suoi messaggi. Non c'è nessuna sua immagine da mostrare. Ognuno deve immaginarselo come vuole. Comunque, come età, è "nel mezzo del cammin di nostra vita".  

Mercoledì 03 Agosto

 

CHIARA LUCCIANTI

L’ESAGERATO/ letture malapartiane 

e la partecipazione di Pablo Cocci  alla chitarra

 

La scrittura di Malaparte è moderna, potente, onirica, grottesca, poetica, splatter. La scrittura  di Malaparte mi diverte, mi commuove, mi indigna, mi disturba, mi disgusta, mi rapisce. Ho scelto alcuni estratti dai suoi romanzi più celebri e dai suoi racconti ripercorrendo la gamma dei sentimenti che provo quando sprofondo nelle sue pagine. Proverò a portarvi nell' universo malapartiano, insieme alla musica di Pablo Cocci, per vedere l'effetto che fa ancora oggi la voce di un artista che ha difeso sempre la propria libertà.

 

Si ignora tutto di me, e però si dicono e si scrivono di me le cose più inverosimili. Non sono né un eroe né un martire, non mi interesso che alle idee, alla letteratura, all’arte, sono un uomo libero, un uomo al di là di tutto ciò che agita questa povera massa di uomini”.

Mercoledì 17 Agosto

 

Daniele Griggio legge

L'Estate di Marcovaldo

di Italo Calvino

 

Marcovaldo ovvero Le stagioni in città è una raccolta di venti novelle di Italo Calvino.

La prima edizione fu pubblicata nel novembre del 1963 in una collana di libri per ragazzi dell'editore Einaudi

Il sottotitolo Le stagioni in città si rifà alla struttura dei racconti, associati ognuno ad una delle quattro stagioni dell'anno. Protagonista di tutti i racconti è Marcovaldo, un manovale con problemi economici, ingenuo, sensibile, inventivo, interessato al suo ambiente e un po' buffo e melanconico.

I racconti sono ambientati in una grande città imprecisata: anche se l'autore non ne fa il nome, con ogni probabilità l'ispirazione fu presa da Torino, dove Calvino lavorò e visse per molti anni. 

Mercoledì 31 Agosto

 

Valentina Banci legge

brani da I racconti

di Anton Cechov

 

Terzo di sei figli, Anton nacque in una famiglia di umili origini: il nonno, Egor Michailovič Čech, servo della gleba e amministratore di uno zuccherificio del conte Čertkov. Famosi i suoi testi teatrali scrisse circa seicentocinquanta racconti pubblicati su varie riviste russe soprattutto fra il 1883 e il 1887. Nel 1899 ne tentò la sistemazione definitiva in occasione della pubblicazione della sua opera completa per l'editore Marks. Ripudiò pertanto tutti i racconti scritti nel periodo 1879-1882 e, dei rimanenti, ne scelse duecentocinquanta, i quali furono corretti e spesso rielaborati[62]. Tre ulteriori racconti furono inseriti nella seconda edizione delle opere di Anton Čechov curate dalle edizioni Marks nel 1903.

Valentina Banci, attrice e curatrice del Monteferrato Festival. 

Nel mio cuore Cechov ha un posto speciale.

Lo considero il più grande, ogni volta che rileggo le sue opere mi pare che nessuno riesca a toccarmi così a fondo quanto lui.

Medico condotto, scriveva per far sopravvivere tutta la famiglia di origine le cui sorti aveva sulle spalle.

Inizialmente scriveva di fretta, spesso con negligenza e disprezzo rileggeva le bozze come fossero di uno sconosciuto e alla bell’e meglio. Eppure i suoi racconti sono tutti dei piccoli grandi capolavori.

C’è umorismo e contemporaneamente una visione così profonda dell’esistenza, con quella capacità di tratteggiare personaggi e situazioni come se facesse delle diagnosi precise, senza debolezza, senza pietà morbosa, ma cariche di una simpatia profonda.

Leggerò un racconto del 1890 : Gùsev.

Perché mi sia decisa per questo racconto non saprei veramente, credo perché c’è dentro il mare insieme alla neve della gelida Russia in una dimensione onirica che si mischia alla crudezza della vita vera con una maestria che ogni volta mi lascia incantata.

E poi perché è un racconto sugli oppressi e su come sia difficile  vincere il mostro inossidabile del potere, che ti mangia la possibilità di reagire; o circuendoti con l’ignoranza a cui ti condanna tenendoti in una condizione di inferiorità o tollerandoti  e lasciandoti dibattere come un pesce rivoltoso dentro il retino certo che tanto prima o poi ti manchernno l’aria e il fiato  e le tue parole si faranno silenzio.

Un “viaggio” via mare questa mia lettura, che porterà fino alla terra di Russia in un modo del tutto inaspettato e a dir poco eccentrico, attraverso il bellissimo ultimo racconto di Raymond Carver, omaggio finale del grande scrittore americano a colui che riconosceva come il suo maestro indiscusso :

Anton Pavlovič Čechov.

Un brindisi a Lui, con amore.

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